La soglia di Morgan
di gatti, di scienza e di altre ibride relazioni
di gatti, di scienza e di altre ibride relazioni
Stralcio di telefonata:
Io: - E come trascorrono la giornata i gatti?
Interlocutore: - Guardi… noi a casa abbiamo approntato una stanza completamente per loro dove hanno tiragraffi fino al soffitto, cucce, giochi… tutto, non manca loro niente. E’ una stanza tutta per loro. Non so cosa facciano quando noi siamo al lavoro ma insomma se hanno voglia di giocare, da fare lo trovano.
La stanza per i gatti, una mitologica creatura figlia dei nostri tempi.
Il gatto si affeziona alla casa, non alle persone.
Quante volte lo abbiamo sentito dire?
E quante volte, come gattofili, ci siamo sentiti di testimoniare che non fosse propriamente corretto. Perché il gatto si lega alle persone eccome. Andrebbe riformulato in:
Il gatto si affeziona alla casa e anche alle persone
Meglio.
Eppure a me ha sempre affascinato di più la prima parte di questo luogo comune, forse perché meno ovvio, meno esplicito, meno auto-riferibile
In passato e per lungo tempo, sono stata assai scettica all’idea di offrire un servizio di consulenza “on-line”. Ho sempre ritenuto, e lo ritengo tuttora, che una parte importantissima del mio lavoro di valutazione di un caso sia legata alla visita domiciliare, al vedere gli spazi fisici in cui i gatti si muovono, a conoscere le persone che si occupano di loro, entrarci in contatto, parlarci.
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