La stanza dei gatti

Stralcio di telefonata:

Io: - E come trascorrono la giornata i gatti?
Interlocutore: - Guardi… noi a casa abbiamo approntato una stanza completamente per loro dove hanno tiragraffi fino al soffitto, cucce, giochi… tutto, non manca loro niente. E’ una stanza tutta per loro. Non so cosa facciano quando noi siamo al lavoro ma insomma se hanno voglia di giocare, da fare lo trovano.

La stanza per i gatti, una mitologica creatura figlia dei nostri tempi.

Dopo questa telefonata ho realizzato che negli ultimi anni “la stanza dei gatti” va sempre più di moda. Chi ha una casa che lo permette, dedica un’intera stanza ai gatti di casa, arredandola con i classici dell’arricchimento ambientale, tiragraffi, poltrone, cucce, divani, giochi sparsi, anche lettiere. Un paese dei balocchi, seppure spesso mi viene riportato che quando c’è qualcuno in casa i gatti preferiscono comunque gravitare attorno ai loro umani di riferimento.

Tuttavia non sono tranquilla e la mia pancia squilla sirene di allarme. Percepisco una deriva in questa nuova tendenza in crescita e si materializza nelle aspettative attorno a questa mitologica stanza: le persone me ne parlano troppo spesso come un luogo messo a disposizione del micio per “divertirsi”, per “passare il tempo”, soprattutto in solitudine. Arredata ad hoc, si aspettano che il gatto la utilizzi perché loro hanno scelto di destinarla a lui. E, soprattutto, si aspettano che venga vissuta come un playground dove il micio possa intrattenersi da sé, magari mentre la casa è deserta e nulla altro accade.
Ahimé tutto questo rischia di essere illusorio e di distrarci da impegni più concreti che potremmo agire nei confronti del benessere dei mici di casa. Non possiamo infatti trascurare il fatto che i gatti amano usare tutto lo spazio disponibile in una casa, diversificandone e distribuendone le funzioni; la mappatura della casa e dei suoi oggetti segue logiche feline a volte distanti da quelle umane (motivo per cui una vecchia sedia impagliata è perfetta per dormirci sopra ma non la cuccia pagata 50euro da Arcaplanet!). Il concetto di "stanza adibita a..." è una nostra catalogazione mentale che non trova necessariamente riscontro nella mente felina perché il gatto pensa in maniera diversa da noi. Non solo. Anche la stanza più riccamente arredata è di scarso interesse se resta un ambiente immobile, piatto e senza sfide per un animale perennemente in cerca di stimoli. Certo, lasciare a disposizione dei giochi può offrire delle opportunità per i più intraprendenti, cambiarli spesso aiuta a rinnovare l’interesse ma una stanza è pur sempre una stanza, con tutti i limiti che sono propri del resto della casa, ovvero di un ambiente chiuso e passivo.

Non voglio scoraggiare la realizzazione delle cat room, anzi ce ne fossero. Voglio però mettere in guardia rispetto al rischio di attribuire loro troppo valore, portandoci così a trascurare il nostro impegno quotidiano nel cercare di rendere attiva e stimolante la vita dei gatti casalinghi in modi più efficaci e in tutto lo spazio raggiungibile. Le stanze per i gatti non possono assolvere da sole alla funzione di intrattenere il gatto solo perché ci siamo impegnati ad arredarle “da gatto”, né è automatico che il gatto le guarderà come i bambini fanno con un parco giochi. Del resto, i bambini perderebbero interesse in scivoli e altalene se al parco giochi ci stessero ogni giorno e ogni ora della loro vita e per di più da soli.

Anche se si possiede una casa grande e spaziosa che permette di organizzare uno spazio esclusivo per i gatti non bisogna mai pensare che il nostro impegno possa esaurirsi nell'arredarla e metterla a disposizione. Mai pensare che i gatti non vogliano sfruttare nello stesso modo anche il resto della casa e mai pensare che quello spazio basterà a sfamare i loro bisogni ludici e mentali, soprattutto se non viene dinamizzato dalle nostre iniziative. I gatti hanno bisogno di incognite, di sorprese, di novità, di stimoli sempre nuovi che solo un nostro intervento quotidiano, fantasioso e continuo può garantire.

Bibliografia
L. Borromeo, M. C. Crosta, "Come fare... rendere felice il nostro gatto", Sistemi Editoriali, 2017