La soglia di Morgan
di gatti, di scienza e di altre ibride relazioni
di gatti, di scienza e di altre ibride relazioni
È da anni che la letteratura inglese ci mette in allarme riguardo all'utilizzo del puntatore laser per fare giocare il gatto. La tesi più accreditata - a quanto leggo, ancora oggi - è che sia frustrante per il gatto non terminare la sequenza predatoria, cioè non "acciuffare nulla" alla fine della rincorsa, e questo porterebbe allo sviluppo, poi, di stereotipie e comportamenti ossessivi. Molti comportamentalisti inglesi suggeriscono di far trovare al gatto del cibo o un giocattolo alla fine della sessione, in modo da lui possa ottenere una gratificazione finale, dopo tanto correre.
Prosegui la lettura... Il gatto è un animale "autonomo ed indipendente".
Ma cosa significano questi due aggettivi, oggi? In che termini ha senso parlare di indipendenza ed autonomia alla luce delle novità che la modernità ha introdotto nella convivenza quotidiana con questi animali?
E c'è qualcosa che possiamo fare per garantire loro che possano ancora esprimere tutte le loro coordinate di specie, malgrado questi cambiamenti?
A Dopocena Live, ospite di Michela, Anna e del canale VieniconMeDog, si è parlato di gatti, di confini fisici (loro), mentali (nostri) e di autonomia.
Non ho dati né studi a sostegno di questa tesi ma la mia personale esperienza, fatta di storie e di mici incontrati negli anni, mi suggerisce che statisticamente i gatti se la passino meglio dei cani durante la notte di Capodanno. Ho, cioè, la sensazione che nei cani paure e fobie dei botti siano più ricorrenti, più diffuse e più intensamente esperite rispetto a quello che accade ai gatti. Questa differenza potrebbe essere spiegata da caratteristiche sensoriali diverse ma anche da fattori evolutivi.
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