Questa settimana per
Gatti sui libri vorrei proporre un libro delizioso intitolato semplicemente
Il Gatto, che fa parte di una collana che adoro, molto ben curata, edita da La Coccinella. Si tratta di un libro a finestrelle consigliato dai 4 anni in su ma mia figlia ha iniziato a sfogliarlo almeno un anno prima ed è uno dei suoi preferiti da sempre.
Se
Mog, la gatta distratta apriva una finestra poetica sul mondo emotivo di questo animale, questa opera si pone su un piano assai più razionale, incuriosendo i bambini con innumerevoli dettagli sulla biologia del gatto, sui suoi talenti e sulle esperienze che gli piacciono di più e quelle che proprio detesta. Di questo libro adoro l'affidabilità delle informazioni che vengono divulgate, quella concretezza e quella verità priva di smancerie che tanto ricercano i bambini alle prese con le loro inesauribili curiosità su quel che li circonda.
Personalmente l'ho amato sin dalla prima pagina perché apre così:
BAM! Va direttamente al cuore della questione più controversa di tutti i tempi, ovvero se il gatto si affezioni o meno alla casa, all'uomo e perché appaia a volte così ambivalente, e la risolve con un'eleganza e una naturalezza che nemmeno i migliori divulgatori scientifici. Il bambino prova spesso un'attrazione innata verso il gatto, esprimendola attraverso la ricerca di un'interazione diretta con lui, che spesso viene frustrata dagli (apparentemente) inspiegabili cambi d'umore del felino. Questo libro proietta subito il bambino nel mondo di un animale amante della relazione e del contatto ma con ampi spazi di autonomia che richiedono accoglienza e rispetto, senza giudizio alcuno, semplicemente perché così è.
Procedendo lungo le pagine, il libro svela una serie di curiosità su come è fatto fisicamente il gatto e il meccanismo delle finestrelle stimola l'interesse dei bambini che entrano proprio in una modalità di scoperta. Ricordo che una delle prime informazioni su cui io e la mia bimba abbiamo a lungo discusso, è stato l'uso delle unghie (anche a causa dei graffi che si guadagnava, un'esperienza che i bambini imparano a riconoscere presto) che nel libro viene illustrato proprio rimarcando la differenza nell'aspetto del piede.
Un altro fatto che ancora oggi lei ama citare e che ha imparato dal libro, è la capacità dei gatti di cadere sulle quattro zampe. Credo sia estremamente rassicurante per lei a livello simbolico sapere che esiste questa possibilità nella vita e che un animale così vicino a lei la governi: cadere senza farsi male e, anzi, riuscire persino a rimanere in piedi. “Come Spiderman!” ha esclamato un giorno. Potenza della diversità che apre a mondi possibili!
Da segnalare anche l'ultimo capitolo dedicato a cosa piace e non piace al gatto, mettendolo in comparazione con i piaceri del bambino. Da qui abbiamo imparato che ai gatti non piace essere spostati dal loro ambiente anche se a volte è necessario, che non amano essere bagnati e che non vogliono essere portati a spasso al guinzaglio, come si fa coi cani
perché il gatto vuole decidere da solo dove andare. Molti adulti non ci sono ancora arrivati.
Insomma, è un libro che ha tanti pregi: introduce il bambino alla lettura di tematiche scientifiche senza essere pedante, fornisce un'immagine concreta ma estremamente realistica delle caratteristiche fisiche e comportamentali del gatto e grazie alle illustrazioni curate nei dettagli e che raffigurano scene di vita reale, i bambini possono immedesimarsi e possono anticipare un po' meglio i bisogni di questi animali. Come molti altri titoli della collana, è indubbiamente un
must have nella biblioteca di grandi e piccini amanti di questa creatura così enigmatica.